Per le spie di Londra, infatti, la strategia di Mosca, nemica esistenziale della Guerra Fredda e avversaria ancora temuta dal controspionaggio di Sua Maestà, rappresenta un pericolo “attivo” per l’Occidente, e il rallentamento dei negoziati di pace, le operazioni di guerra ibrida attivate a diversi livelli in diversi Stati dell'Europa e l’esportazione del “caos” non sono altro che tratti comuni di un’unica linea che mira a “soggiogare l’Ucraina e molestare i membri della Nato”. Metreweli, già direttrice della sezione per la Tecnologia e l’Innovazione dell’MI6 — figura che conosciamo meglio attraverso la saga di James Bond con la semplice lettera “Q” — non ha perso l’occasione per ricordare agli auditori quanto la tecnologia in rapida evoluzione stia “riscrivendo le regole dei conflitti”, mentre le minacce ibride da parte di Stati e gruppi estremisti significano che “la linea del fronte è ovunque”. Particolare e inaspettato è stato l’avvertimento agli avversari del Regno Unito della prima donna a capo dei servizi esteri inglesi, che ha chiamato in causa gli “istinti storici” dell’intelligence di Londra, riferendosi al famoso Special Operations Executive, o SOE, un’organizzazione britannica che nel corso del secondo conflitto mondiale ha condotto una guerra parallela, segreta e clandestina — la Ungentlemanly Warfare, o “guerra sporca”, come la chiamava il primo ministro Winston Churchill — affermando che l’MI6 intende “affinare il proprio margine” con l’avversario, “correndo rischi calcolati”.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Davide Bartoccini)
Published at: 2025-12-16 18:46:15
Still want to read the full version? Full article