Nonostante il ritorno del brand con Fede Alvarez (qui la nostra recensione di Alien Romulus) e con l'arrivo in streaming di Alien: Pianeta Terra, nel 2025 l'unico titolo che ha dimostrato di aver appreso la lezione impartita da Sir Scott non proviene dal mondo del cinema, ma da quello dei videogiochi: Alien Isolation è tutt'oggi il vero sequel dell'Alien originale, proprio perché nessun altro è riuscito a restituire con la stessa profondità la sensazione di essere braccati da un predatore inarrestabile. L'accesso a quella miniera d'oro stravolse completamente i piani di Creative Assembly, che da quel momento decise di mettere in scena un'opera del tutto allineata alla pellicola di Ridley Scott per sensazioni, estetica e tematiche, allontanandosi dalla deriva action operata da James Cameron e approfondendo con maggiore consapevolezza il clima claustrofobico che era stato il focus di David Fincher per il terzo capitolo della saga, il quale fu purtroppo piagato da una produzione funesta che ne troncò le aspettative. Ad ogni singolo rumore le orecchie si drizzano e il cuore salta un battito, e ci affidiamo al rilevatore di movimento come ad un'immagine sacra, chiedendole di guidarci al prossimo obbiettivo senza allertare la bestia che ci insegue senza tregua: grazie ad un'intuizione atroce e brillante anche il flebile segnale acustico di questo strumento salvavita può essere captato dallo xenomorfo, contribuendo ad amplificare la meravigliosa impressione di essere perennemente in pericolo che nessun'altra opera targata Alien è riuscita a veicolare, perché ad oggi soltanto Alien Isolation può considerarsi il vero sequel del capolavoro di Ridley Scott.
Author: Francesco Mocerino
Published at: 2025-08-11 11:09:00
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