Alessandro Giuli e il mondo del cinema stanno provando a fare pace

Alessandro Giuli e il mondo del cinema stanno provando a fare pace


Dopo diverse settimane di duro scontro verbale, venerdì una delegazione di esponenti del mondo del cinema ha finalmente parlato con il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, da tempo accusato di non fare abbastanza per risollevare il settore dalla crisi produttiva in cui si trova da anni. Tra le altre cose Sangiuliano introdusse una serie di misure legate al tax credit considerate molto penalizzanti per i piccoli produttori: venivano richiesti, per esempio, il possesso del 40 per cento di capitali privati al momento della domanda dell’agevolazione fiscale, un investimento minimo in promozione compreso tra 90mila e 300mila euro, e un numero minimo di proiezioni entro quattro settimane dall’uscita del film. Ma soprattutto elimina alcuni vincoli che erano stati molto criticati da chi lavora nel settore: il primo è quello che imponeva di avere un contratto già firmato con una delle prime venti società di distribuzione italiane, e che rischiava quindi di penalizzare molto i produttori più piccoli e indipendenti; il secondo è quello che obbligava a dimostrare che il 40 per cento della produzione cinematografica fosse coperto da risorse private (nelle quali ora rientrano anche i fondi regionali, come richiesto da molte produzioni).


Published at: 2025-06-07 14:00:37

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