A Istanbul nessuna mediazione sull’Ucraina: solo la consegna di un memorandum-diktat di Putin

A Istanbul nessuna mediazione sull’Ucraina: solo la consegna di un memorandum-diktat di Putin


Le promesse hanno finito per concretizzarsi in minacce, ricatti e pressioni nei confronti del più debole per Gaza come per Kiev, le finalità diplomatiche rappresentate dagli immobiliaristi di fiducia si sono inestricabilmente confuse con gli interessi affaristici personali e la condiscendenza nei confronti dei criminali di guerra che, con i dovuti distinguo, a Mosca come a Tel Aviv perseguono la guerra in primis per garantirsi continuità di potere e impunità a tempo indeterminato. Ma a tutt’oggi, dopo il colloquio lampo di Istanbul che ha partorito solo uno scambio di prigionieri e di vittime sul campo, l’immagine evocata dallo stesso Trump di “Putin che lo mena per il naso” si è ulteriormente perfezionata ed è opposta a quella che pretendeva di imporre. Così persino un tema umanitario, disciplinato dal diritto internazionale che non dovrebbe trovare ostacoli insormontabili in vista di un accordo, è invece off limits per l’evidente ed elementare ragione che confligge con la pretesa all’impunità totale di Putin, condizione necessaria per l’agibilità politica e premessa per nuovi e ulteriori crimini di guerra.

Author: Daniela Gaudenzi


Published at: 2025-06-04 11:44:22

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