A Gaza si è superato talmente il limite che qui è venuta meno anche l’ipocrisia

A Gaza si è superato talmente il limite che qui è venuta meno anche l’ipocrisia


A distanza di oltre un anno e mezzo, da quel maledetto 7 ottobre, la narrazione dei tg è ferma, o quasi, alla litania dell’aggressore e l’aggredito, tanto da non riuscire ancora a dire fino in fondo le cose e a chiamarle con il loro nome. Insomma, la guerra a Gaza sembra non prevedere né il politicamente corretto, né il perbenismo di circostanza, tanto che noi, ignavi abituali, alla fine siamo stati costretti a gettare la maschera della doppiezza e impostura e cedere all’indignazione. Ma se per manifestare disapprovazione attraverso meri gesti simbolici sono serviti quasi 60.000 morti, oltre 115.000 feriti, più di due milioni di sfollati e un’intera popolazione privata di cure e a rischio carestia, oltre a un’insolenza strabordante del governo israeliano, di quanto altro orrore ci sarà bisogno prima di mettere a punto concrete azioni politiche contro Israele, a partire dal blocco della vendita di armi?

Author: Sostenitore


Published at: 2025-06-03 07:41:27

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